Le Fate d'Oro
tratto il vento cessò, e inco- minciò a cadere una pioggia fitta fitta, accompagnata dalla grandine, che batteva strepitando sui tetti delle poche case, e
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fino in cima, le api, industriose, incominciavano a costruirne altre per deporvi il miele, che succhiavano dai fiori dei campi e dei boschi. Ma un bel
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C'era una volta un Conte, che aveva un bellissimo castello. Egli incuteva terrore a tutti. Ognuno gl'invidiava il suo valore in guerra, i nu- merosi
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olio per empire la lucerna; e lui se ne stava al buio, in cucina, a sedere, e fan- tasticava. - Chissà se quando sarò vecchio que- sto figliuolo che
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arrampicarvisi. Giunti a un certo punto trovarono una caverna, e dopo es- sersi inoltrati in quella, all'oscuro, s'imbat- terono in una porta di cristallo
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occhio di sole. Non desiderava altro che una cosa a questo mondo: avere un figlio maschio; e la Regina gli fece un figlio maschio. Ma il Re appena lo
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padre, che temeva un giorno o l'altro gli rimanesse morto da un accesso di bile, si raccoman- dava a tutti di ubbidirlo e compiacerlo. Così i ministri
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allo specchio da mattina a sera. Non sapeva leggere, e se qualche vi- cino osava dirle: Che vergogna che tu non sappia nulla! » la bimba rispondeva
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in faccia a quelli che trovava a di- sputarsi, e ne inveleniva le contese; i frammenti di vetri li spargeva sotto i piedi dei poveri animali, affinchè
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, del color dell'oro, fu- rono messe a freddare sulla credenza della sala del convito, e quel giorno stesso do- vevano esser mangiate a pranzo dagli
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pensò di farsi un panettino. Ci diventò rossa a lavorare la pasta,a scaldare il forno; ma quando il panettino fu sulla madia a freddare, rieccoti il
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Non v'era al mondo ragazzo d'aspetto più povero e miserabile di Saaud; aveva la camicia strappata, un colletto di vecchio ricamo, la giacchetta a
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- cendio glieli aveva distrutti; aveva un ca- stello stupendo, costruito in cima a una rupe, dove custodiva le ricchezze della fa- miglia, e un giorno crollò
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mattina dopo, essa non pensava già più a quel che aveva detto la sera prima; se ne dicon tante delle cose senza riflettere! allorchè sentì mugghiare
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C’era una volta un mercante ricco per venti, ma avaro, aiutatemi a dire avaro per cento. Questo mercante aveva moglie e tre bambine piccine
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nascita che tutti i medici, tutti i maghi e tutte le fattucchiere del regno, non erano riusciti a guarire; era muta. Il padre, ricchissimo mercante, che
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grandissimi pos- sessi. Ma il Conte e la Contessa sua mo- glie spendevano tanto per i poveri e fa- cevano per Capo d'anno tanti utili regali a tutti i
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C'era una volta una vecchina, piccina piccina, stentata stentata, che reggeva l'a- nima coi denti. Quella vecchina aveva una casina da bambole tutta
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Molti, ma molti anni fa, salpò un giorno l'àncora la nave dell'ammiraglio del Reame di Bengodi. Quella nave aveva a bordo, ol- tre all'ammiraglio in
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bimba non aveva altri al mondo che un fratellino scalzo e stracciato come lei, e una nonna vecchia, ma aiutatemi a dire vecchia. Gli anni e i malanni
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C'era una volta, nel tempo dei tempi, a Smirne, un mercante turco, che posse- deva ricchezze favolose. Ogni giorno i suoi bastimenti, che
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chiedesse qua- lunque cosa, che egli gliel'avrebbe concessa. La Regina, che era una donna molto interessata, temeva di rimaner sacrificata a fare lì sul
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comuni a tutti i mortali, colpirono ben presto il po- vero mercante. Una burrasca fece naufra- gare tutti i bastimenti che aveva in mare, carichi di
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